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  • Immagine del redattorePietro Alberto Paolo Signor

ACQUARIO-"Il significato occulto dell'Acquario è sapere."



Il significato occulto di Acquario è “sapere”.


Acquario, il segno dell'acquaiolo, è un segno zodiacale essenzialmente rivoluzionario.


Esistono quattro classi di conoscenza o scienza segreta e dobbiamo sapere quali sono:


1. Vajna-Vidya: la conoscenza che si acquisisce con alcuni poteri occulti da risvegliare nella nostra natura interiore mediante certi rituali magici.


2. Maha-Vidya cabalistica: la scienza della Cabala con tutte le sue invocazioni, la matematica, i simboli e la liturgia. Può essere angelica o diabolica, tutto dipende dal tipo di persona che la utilizza.


3. Guhya-Vidya: la scienza dei mantra, magia del verbo; si fonda sui poteri mistici del suono, sulla scienza dell'armonia.


4. Atma-Vidya: la saggezza reale dell'Essere, di Atman, della Monade Superiore.


Queste classi di conoscenza —tranne la quarta— sono la radice di tutte le scienze occulte.


Da queste forme di conoscenza (eccetto la quarta) derivano la Cabala, la chiromanzia, l'astrologia, la fisiologia occulta, la cartomanzia scientifica, ecc.


La scienza ha già scoperto alcuni segreti di tutte queste classi di conoscenza, di questi rami occultisti, ma il senso spaziale sviluppato non ha niente a che fare con l'ipnotismo né può essere acquisito con tali arti.


Il presente libro astrologico-ermetico-esoterico non ha nulla in comune con l'astrologia da baraccone, come quella dei giornali.


In questo libro insegniamo la scienza dell'Atma-Vidya.


La cosa fondamentale è l'Atma-Vidya, che nel suo aspetto essenziale include tutte le altre e può perfino usufruirne occasionalmente; tuttavia utilizza solo i loro estratti sintetici depurati da ogni scoria.


La “porta d'oro” della sapienza può trasformarsi nell'ampia porta e nel largo cammino che conduce alla distruzione: la porta delle arti magiche esercitata a scopi egoistici.


Ci troviamo nell’Età del Kali-Yuga, l’Età del Ferro, l'età nera, e tutti gli studenti di occultismo sono predisposti a smarrirsi nel cammino nero.


Stupisce vedere la concezione così tanto sbagliata che i “fratellini” hanno dell'occultismo e la facilità con cui credono di poter arrivare fino alla porta ed attraversare la soglia del mistero senza un grande sacrificio.


Risulta impossibile raggiungere l'Atma-Vidya senza i tre fattori della rivoluzione della coscienza: l'Atma-Vidya è impossibile senza aver raggiunto la seconda nascita; l'Atma-Vidya è impossibile senza la morte dell'io pluralizzato; l'Atma-Vidya è impossibile senza il sacrificio per l'umanità.


Non è la legge dell'evoluzione quella che ci conferisce l'Atma-Vidya; non è neanche la legge dell'involuzione a conferirci l'Atma-Vidya.


Solo tramite spaventose e tremende rivoluzioni intime arriviamo all'Atma-Vidya.


Il cammino della rivoluzione della coscienza è il “sentiero del filo del rasoio”; questa strada è terribilmente difficile, è piena di pericoli sia dentro che fuori.


Andiamo ora a studiare in questo capitolo ognuno dei tre fattori della rivoluzione della coscienza in modo ordinato e separato, affinché gli studenti gnostici possano orientarsi correttamente.


I nostri lettori facciano dunque moltissima attenzione allo studio di ciascuno dei tre fattori della rivoluzione della coscienza, perché dalla piena comprensione di ognuno di essi dipende il successo di questo lavoro.


NASCITA


La seconda nascita è un problema interamente sessuale.


Il sacro Toro Apis tra gli antichi egizi doveva essere giovane, sano e forte per simboleggiare la Pietra Filosofale (il sesso).


Anche i greci, istruiti dagli Ierofanti egizi, rappresentavano in questo modo la Pietra Filosofale —con uno o più tori—, come si può vedere nel mito del Minotauro cretese.


Il medesimo significato alchemico lo hanno i tori che Ercole rubò a Gerione; lo stesso simbolismo lo troviamo nella leggenda dei sacri buoi del Sole che pascolavano tranquilli nell'isola di Sicilia e che vennero rubati da Mercurio.


Non tutti i tori sacri erano bianchi o neri; alcuni erano rossi, come quelli di Gerione e quelli sacrificati dal sacerdote israelita, perché la Pietra Filosofale in un certo momento alchemico è rossa, e di ciò è a conoscenza ogni alchimista.


Il noto bue Apis, tanto adorato nei Misteri egizi, era il creatore e l’accusatore delle anime.


Il simbolico bue Apis fu consacrato ad Iside perché di fatto si trova in relazione con la Vacca Sacra, la Divina Madre, Iside, a cui nessun mortale ha sollevato il velo.


Affinché il bue potesse avere l'alto onore di essere elevato a tale categoria, era necessario che fosse nero e che avesse sulla fronte o su una delle spalle una macchia bianca a forma di luna crescente.


È anche certo —e del tutto vero— che questo bue sacro doveva essere stato concepito sotto l'impronta del fulmine ed avere sotto la lingua il marchio dello scarabeo sacro.


Apis era il simbolo della Luna sia a causa delle corna a forma di luna crescente, sia perché questo astro ha sempre —eccetto nel momento del plenilunio— una parte tenebrosa (rappresentata dal nero della pelle) e un'altra risplendente (simboleggiata dalla macchia bianca).


Apis è la materia filosofale, l'ens seminis (il seme), quella sostanza semisolida, semiliquida, il “Vitriol” degli alchimisti.


Dentro l'ens seminis si trova tutto l'ens virtutis del fuoco.


È necessario trasformare la Luna in Sole, fabbricare cioè i corpi solari.


Questi sono i Misteri di Iside, i Misteri del bue Apis.


Quando nel vecchio Egitto dei faraoni si studiava la runa IS, si analizzavano i suoi due aspetti, quello maschile e quello femminile; la sacra parola “Isis” si scompone infatti in due sillabe: IS-IS, la prima delle quali è maschile mentre la seconda è femminile.


Il bue Apis è il bue di Iside, la Pietra Filosofale.


L'uomo e la donna devono lavorare nel loro laboratorium-oratorium con questa materia filosofale e trasformare quindi la Luna in Sole.


È urgente acquisire quel potere magico chiamato Kriya-shakti —o della volontà e dello Yoga—, il potere magico degli uomini solari, il potere supremo della creazione senza generazione, e questo è possibile soltanto con il maithuna (si veda l’ottavo capitolo).


È necessario imparare a mescolare intelligentemente le acque della vita tra le due anfore di Acquario, il segno zodiacale dell'acquaiolo.


È indispensabile miscelare l'elisir rosso con l'elisir bianco se si vuole arrivare alla seconda nascita.


La Luna simboleggia Iside, la Divina Madre, la Prakriti ineffabile; il bue Apis rappresenta la materia filosofale, la pietra sacra dell'alchimista.


Nel bue Apis è rappresentata la Luna, Iside, la sostanza primordiale, la Pietra Filosofale, il maithuna.


L'Acquario è governato da Urano e questo pianeta controlla le ghiandole sessuali.


Risulta impossibile arrivare alla seconda nascita, alla condizione di Adepto, all'autorealizzazione intima, se non studiamo i Misteri di Iside, se disprezziamo il culto del bue Apis, se non impariamo a combinare l'elisir rosso con l'elisir bianco tra le due anfore dell'Acquario.


Nella terminologia cristiana si parla di quattro corpi umani: il primo è il corpo carnale, il secondo il corpo naturale, il terzo il corpo spirituale, il quarto —secondo la terminologia di tipo cristiano-esoterico— il corpo divino.


Parlando in linguaggio teosofico, diremo che il primo è il corpo fisico, il secondo il corpo astrale, il terzo il corpo mentale, il quarto il corpo causale o corpo della volontà cosciente.


I nostri critici si indigneranno perché non citiamo il lingam sarira o corpo vitale, detto anche “doppio eterico”.


In realtà non consideriamo tale corpo poiché questo è solo la sezione superiore del corpo fisico, la sede basica e fondamentale di tutte le attività fisiche, chimiche, caloriche, riproduttive, percettive, ecc.


L'animale intellettuale comune non nasce con il corpo astrale, né con quello mentale, né tanto meno con il corpo causale; questi corpi possono essere coltivati solo artificialmente nella fucina incendiata di Vulcano (il sesso).


Il corpo astrale non è uno strumento indispensabile per l'animale intellettuale; è un lusso, un grande lusso che pochissimi possono darsi.


Tuttavia, l'animale intellettuale possiede un corpo molecolare, un corpo dei desideri simile al corpo astrale, ma di tipo lunare: freddo, fantasmatico, spettrale.


L'animale intellettuale non possiede un corpo mentale, bensì solo un veicolo intellettuale animale, sottile, lunare, molto simile al corpo mentale, ma di natura fredda e fantasmatica.


L'animale intellettuale non possiede un corpo causale o corpo della volontà cosciente, bensì l'essenza, il buddhata, l'embrione di anima che facilmente si confonde con il corpo causale.


I corpi sottili, che Leadbeater, Annie Besant, Steiner e molti altri chiaroveggenti studiarono nel povero animale intellettuale comune, sono i veicoli lunari.


Chiunque voglia arrivare alla seconda nascita deve fabbricarsi i corpi solari: l'autentico corpo astrale, il legittimo corpo mentale, il vero corpo causale o corpo della volontà cosciente.


C'è qualcosa che può stupire gli studenti gnostici: i corpi astrale, mentale e causale sono di carne ed ossa, e dopo essere nati nel ventre immacolato della Divina Madre hanno bisogno di alimentarsi per crescere e svilupparsi.


Esistono due tipi di carne; la prima è la carne che proviene da Adamo; la seconda è la carne che non proviene da Adamo.


I corpi solari sono fatti della carne non proveniente da Adamo.


Risulta interessante sapere che l'idrogeno sessuale SI-12 si materializza sempre in carne ed ossa.


Il corpo fisico è di carne ed ossa ed anche i corpi solari sono di carne ed ossa.


L'alimento basilare del corpo fisico è l'idrogeno 48; l'alimento fondamentale del corpo astrale è l'idrogeno 24; l'alimento indispensabile del corpo mentale è l'idrogeno 12; l'alimento vitale del corpo causale è l'idrogeno 6.


Tutti i Maestri della Loggia Bianca, gli Angeli, gli Arcangeli, i Troni, i Serafini, le Virtù, ecc., vestono i corpi solari.


Solo coloro che possiedono i corpi solari hanno l'Essere incarnato; solo colui che ha l'Essere è un vero uomo.


Il corpo fisico è controllato da quarantotto leggi, il corpo astrale è governato da ventiquattro leggi, il corpo mentale è dominato da dodici leggi, il corpo causale dipende da sei leggi.


È urgente scendere nella fucina incendiata di Vulcano (il sesso) per lavorare con il fuoco e con l'acqua, origine di mondi, bestie, uomini e Dèi; è urgente scendere nella nona sfera per fabbricare i corpi solari ed ottenere la seconda nascita.


Causa dolore sapere che molti dei quali presumono di essere Maestri e Santi vestono ancora i corpi lunari.


MORTE


Il Conte Gabalis si trovava decisamente in errore quando affermava che le salamandre, gli gnomi, i silfi e le ninfe dovevano sposare un uomo per diventare immortali.


L'affermazione del Conte Gabalis è stupida nel dire che noi dobbiamo rinunciare completamente alle donne per dedicarci a rendere immortali silfidi e ninfe.


Gli elementali degli elementi, dei minerali, delle piante, degli animali, ecc. saranno gli uomini del futuro, senza bisogno dell'immondo coito raccomandato dal Conte Gabalis.


È un peccato che molti medium spiritisti siano sposati con elementali e che molte persone durante il sonno copulino con incubi, succubi(Dal latino tardo (daemon) incubus, (spirito maligno) “che sta sopra”, derivato di incubare, “giacer sopra”. Succubo: “spirito demoniaco femminile” [N.d.T.].)


I mondi interni sono pieni di ogni sorta di creature, alcune buone, altre cattive ed altre ancora indifferenti. ed elementali di ogni genere.


I Deva, ovvero gli Angeli, non sono mai inferiori all'uomo; i Deva o Angeli sono veri uomini solari, questo è tutto.


I Deva, o Angeli, sono dei due volte nati.


Per i cinesi le due classi più elevate fra gli abitanti invisibili sono i Thien, di natura totalmente celeste, ed i Thi-Thu o intermediari.


La tradizione ha collocato nelle gole di Kuen-Lun, la regione centrale della Terra, detta anche “Monti Lunari”, un intero mondo strano e misterioso governato dagli Dèi.


Questi esseri divini sono i Ko-Han o Lohan: Dèi governatori di milioni di creature.


I Thi vestono di giallo ed abitano nelle cripte o caverne sotterranee; si alimentano di sesamo, coriandolo ed altri fiori e frutti dell'albero della vita; sono dei due volte nati, studiano l'Alchimia, la Botanica Occulta, la Pietra Filosofale come il Maestro Zanoni ed il suo saggio compagno, il Gran Mejnour.


Una terza classe di abitanti invisibili sono i famosi Shen o Shain, nati quaggiù, nel mondo sublunare, sia per lavorare per il bene sia per pagare il loro vecchio karma ancestrale.


La quarta classe di abitanti dei mondi interni citati dai cinesi sono i tenebrosi Maha-Shan, giganti stregoni della magia nera.


Gli esseri più strani ed incomprensibili sono i terribili Marut o Turam, menzionati dal Rig Veda, legioni di hanasmussen (questa parola si pronuncia con la H aspirata).


Queste legioni constano di trecentoquarantatré famiglie, anche se alcuni calcoli elevano la quantità a cinquecentoquarantatré o addirittura a ottocentoventitré famiglie.


È deplorevole che questi hanasmussen vengano adorati da certi musulmani e Brahmani.


Gli hanasmussen —come abbiamo già detto nel nono capitolo di questo libro— hanno due personalità: una angelica ed una diabolica.


È chiaro che la personalità solare, angelica, di un hanasmussen non si azzarda mai ad istruire un qualsiasi candidato all'Iniziazione, senza prima dirgli con piena franchezza: “Attento, noi siamo la tentazione che può convertirti in un infedele”.


La personalità solare di ogni Marut o Turam hanasmussiano sa molto bene di possedere un'altra personalità lunare —diabolica, tenebrosa— capace di sviare ogni candidato all'Iniziazione.


Davanti ad ogni due volte nato si aprono due strade, quella di destra e quella di sinistra.


Quella di destra è per coloro che si risolvono a morire di momento in momento, per quelli che dissolvono l'io.


Quella di sinistra è la via nera, il cammino di quelli che anziché morire di momento in momento, anziché dissolvere l'io, lo fortificano nei corpi lunari.


Coloro che vanno per il cammino della mano sini-stra si convertono in Marut o Turam, cioè in hanasmussen.


Coloro che vogliono arrivare alla liberazione finale devono morire di momento in momento.


Solo se muore il “me stesso” ci convertiamo in Angeli perfetti.


Esistono tre tipi di tantrismo: bianco, nero e grigio. Il maithuna con l'eiaculazione dell'ens seminis è nero; il maithuna con talvolta l'eiaculazione e talvolta senza è grigio.


Col maithuna senza eiaculazione sale Devi Kundalini lungo il canale midollare per sviluppare i poteri divini e convertirci in Angeli.


Col maithuna con eiaculazione il serpente igneo dei nostri magici poteri invece di salire scende, precipita dall'osso coccigeo verso gli inferni atomici dell'uomo, convertendosi nella coda di Satana.


Il maithuna con a volte l'eiaculazione e a volte senza è qualcosa di incoerente, di morboso, di bestiale, che serve solo per fortificare l'ego lunare.


I tantristi neri sviluppano l'abominevole organo Kundartiguatore.


È necessario sapere che quest’organo fatale è la stessa coda di Satana.


In tempi che si perdono nella notte profonda di tutte le età, il povero animale intellettuale comprese la sua triste situazione di macchinetta necessaria per l'economia della natura e desiderò morire.


Fu allora necessario l'intervento di alcuni individui sacri che commisero l'errore di dare a questo triste formicaio umano l'abominevole organo Kundartiguatore.


Quando l'animale intellettuale dimenticò la sua triste condizione di macchinetta e s'innamorò delle bellezze di questo mondo, l'abominevole organo Kundartiguatore venne eliminato.


Purtroppo le cattive conseguenze di quest’organo non furono dimenticate, rimasero depositate nei cinque cilindri della macchina umana.


Il primo cilindro è l'intelletto e si trova nel cervello; il secondo è quello delle emozioni e risiede nel plesso solare, all'altezza dell'ombelico; il terzo è quello del movimento ed è ubicato nella parte superiore della spina dorsale; il quarto è quello dell'istinto e si trova nella parte inferiore della spina dorsale; il quinto è quello del sesso e risiede negli organi sessuali.


Le cattive conseguenze dell'abominevole organo Kundartiguatore sono rappresentate da migliaia e perfino milioni di piccoli “io” di tipo animale e perverso.


Nell'animale intellettuale non esiste un unico centro di comando, né un “io” o ego permanente; ogni idea, ogni sentimento, ogni sensazione, ogni desiderio, ogni: “io desidero” tale cosa, “io desidero” quell'altra cosa, “io amo”, “io non amo”, ecc. è un “io” diverso.


Tutti questi piccoli e rissosi “io” litigano tra loro, lottano per la supremazia, non sono legati tra di sé, né coordinati in alcun modo.


Ognuno di questi piccoli “io” dipende dai cambia-menti delle circostanze della vita e delle impressioni.


Ogni piccolo “io” ha le sue idee, il suo criterio.


Non esiste una vera individualità nel povero animale intellettuale: i suoi concetti, le sue azioni, le sue idee dipendono dall’io che in quel momento domina la situazione.


Quando un “io” si entusiasma per la Gnosi, giunge perfino a giurare lealtà eterna al nostro Movimento Gnostico; questo entusiasmo dura fino a che un altro “io”, che è contrario a questi studi, si impadronisce del potere.


Dopo vediamo con stupore che il soggetto si ritira e diventa addirittura nostro nemico.


L'io che oggi giura amore eterno ad una donna viene successivamente sostituito da un altro “io” che non ha niente a che vedere con tale giuramento; la donna allora subisce la delusione.


Un qualsiasi “io” segue automaticamente ad un qualsiasi altro, ed alcuni si presentano sempre accompagnati da altri, ma non esiste tra tutti gli “io” alcun ordine né sistema.


Ognuno di questi “io” crede in un dato momento di essere il tutto, ma in realtà non è niente più che una parte infima delle nostre funzioni, anche quando esso abbia l'impressione di essere la totalità, la realtà, l'uomo completo.


Il fatto curioso è che noi diamo credito all'io del momento, anche quando istanti dopo quell'io viene sostituito da un altro.


L'ego lunare è una somma di “io” che devono essere eliminati radicalmente.


È necessario sapere che ognuno dei cinque cilindri della macchina possiede le proprie caratteristiche che non dobbiamo mai confondere.


Tra i cinque centri della macchina esistono delle differenze di velocità.


La gente elogia molto il pensiero, ma in realtà il centro intellettuale è il più lento.


Dopo nell’ordine, benché molto più rapidi, vengono il centro istintivo e del movimento o motorio, che hanno più o meno la stessa velocità.


Il più rapido di tutti è il centro sessuale e lo segue, in ordine di rapidità, il centro emozionale.


Esiste un'enorme differenza di velocità tra ognuno dei cinque centri della macchina.


Studiando noi stessi, auto-osservandoci, vedremo palesemente come il movimento sia più veloce del pensiero e l'emozione più rapida di qualsiasi movimento e pensiero.


I centri motorio ed istintivo sono trentamila volte più veloci del centro intellettuale.


Il centro emozionale, quando lavora alla velocità che gli è propria, è trentamila volte più rapido dei centri motorio ed istintivo.


Ogni centro ha il suo tempo, assolutamente differente dagli altri.


La velocità dei centri chiarisce un grande numero di fenomeni ben noti che la scienza comune non può spiegare; basta ricordare la sorprendente velocità di certi processi psicologici, fisiologici e mentali.


Ogni centro è diviso in due parti: una positiva ed una negativa.


Questa divisione è particolarmente chiara per i centri intellettuale ed istintivo.


L’intero lavoro del centro intellettuale si divide in due parti: affermazione e negazione, sì e no, tesi ed antitesi.


Nel centro istintivo esiste la stessa lotta tra il gradevole e lo sgradevole: sensazioni gradevoli, sensazioni sgradevoli.


Tutte queste sensazioni sono relazionate con i cinque sensi: vista, udito, odorato, gusto e tatto.


Nel centro motorio esiste la lotta tra il movimento ed il riposo.


Nel centro emozionale esistono emozioni gradevoli e sgradevoli: l'allegria, la simpatia, l'affetto, la fiducia in se stessi, ecc., sono positive; le emozioni sgradevoli, come la noia, la gelosia, l'invidia, la collera, l'irritabilità, la paura, sono totalmente negative.


Nel centro sessuale esiste sia l'attrazione che la repulsione, la castità e la lussuria in eterno conflitto.


L'animale intellettuale sacrifica i suoi piaceri se è necessario, ma è incapace di sacrificare le sue sofferenze.


Chi vuole dissolvere l'io pluralizzato deve sacrificare le proprie sofferenze.


Le gelosie producono sofferenze; se annientiamo le gelosie la sofferenza muore, il dolore è sacrificato.


L'ira produce dolore; se annichiliamo l'ira sacrifichiamo il dolore, lo distruggiamo.


È necessario auto-osservarsi di momento in momento.


L'io pluralizzato lavora in ognuno dei cinque centri della macchina.


Talvolta è un “io” del centro emozionale che reagisce collerico, geloso oppure invidioso; talvolta i pregiudizi e le calunnie del centro intellettuale con tutta la loro furia attaccano violentemente; altre volte le perverse e sbagliate abitudini ci portano al fallimento, ecc.


Ogni centro ha quarantanove regioni subcoscienti in ognuna delle quali vivono milioni di “io” che dobbiamo scoprire attraverso la meditazione profonda.


Quando ci auto-scopriamo, quando diventiamo coscienti delle attività dell'io nei cinque centri della macchina e nelle quarantanove regioni subcoscienti, allora risvegliamo la coscienza.


Diventare consapevoli dell’intero processo dell'io nei cinque cilindri della macchina significa far diventare cosciente il subcosciente.


Risulta impossibile eliminare i differenti “io” se prima non li abbiamo compresi coscientemente nelle quarantanove regioni subcoscienti.


Possiamo lavorare con Proserpina, la Regina degli Inferi, eliminando gli “io”, a condizione di comprendere prima il difetto che vogliamo eliminare (si veda il capitolo otto).


Proserpina elimina solo gli “io” che personificano i difetti che abbiamo compreso integralmente.


È impossibile arrivare all'Atma-Vidya senza prima aver conosciuto se stessi.


“Nosce te ipsum”: uomo conosci te stesso e conoscerai l'universo e gli Dèi.


Conoscere l'attività dei cinque cilindri della macchina in tutti i quarantanove corridoi o regioni subcoscienti di Yaldabaoth significa conoscere se stessi, convertire il subcosciente in cosciente, auto-scoprirsi.


Chi vuole salire deve prima scendere.


Chi vuole l'Atma-Vidya deve anzitutto discendere nei propri inferni atomici.


L'errore di molti studenti di occultismo è voler salire senza essere precedentemente scesi.


Nella convivenza con gli altri affiorano spontaneamente i nostri difetti e, se siamo all’erta, apprendiamo da quale centro procedono.


Per mezzo della meditazione quindi li scopriamo in ognuna delle quarantanove regioni subcoscienti.


Solo se l'io muore totalmente raggiungiamo l'Atma-Vidya, l'illuminazione assoluta.


SACRIFICIO


Il sacrificio sattvico viene svolto da uomini che non desiderano alcun risultato, secondo i comandamenti divini: concentrandosi nel culto, solo per il culto.


Il sacrificio rayasico viene fatto spinti dalla tentazione e dal desiderio di ricompensa.


Il sacrificio tamasico viene sempre svolto contro i comandamenti: senza fede, senza i mantra, senza carità per nessuno, senza amore per l'umanità, senza offrire l'obolo sacro ai sacerdoti o al guru, ecc.


Il terzo fattore della rivoluzione della coscienza è il Sacrificio, ma il sacrificio sattvico, senza desiderare i frutti dell'azione, senza bramare ricompense: il sacrificio disinteressato, puro, sincero, che offre la propria vita perché altri vivano e non chiede alcun compenso.


Il lettore deve tornare a studiare la lezione della Vergine, capitolo sei, affinché comprenda bene ciò che sono le tre Guna della Prakriti, chiamate Sattva, Rayas e Tamas.


La Legge del Logos Solare è sacrificio.


Egli si crocifigge all'alba della vita in ogni nuovo mondo che sorge dal Caos affinché tutti gli esseri abbiano vita e ne abbiano in abbondanza.


Chiunque arrivi alla seconda nascita deve sacrificarsi per l'umanità, alzare la torcia bene in alto per insegnare agli altri il cammino che conduce alla Luce.


Colui che si sacrifica per l'umanità raggiunge l'Iniziazione Venusta.


È urgente sapere che l'Iniziazione Venusta è l'incarnazione del Cristo nell'uomo.


Chi incarna il Cristo in se stesso deve vivere tutto il Dramma Cosmico.


L'Iniziazione Venusta consta di sette gradi: inizia con l'evento di Betlemme e termina con la morte e la resurrezione del Signore.


Chi raggiunge l'Iniziazione Venusta diventa anche un Cristo.


Solo con i tre fattori della rivoluzione della coscienza si arriva all'Iniziazione Venusta.


Pratica zodiacale


Il Segno dell’Acquario governa i polpacci.


I brasiliani chiamano i polpacci “ventre das pernas”, “ventre delle gambe”, e non si sbagliano perché i polpacci sono certamente un ventre magnetico meraviglioso.


Le forze che salgono dalla terra, dopo essere passate dal setaccio dei piedi, arrivano ai polpacci nel loro cammino ascendente dove si incontrano con le forze che scendono da sopra, dal cielo, da Urano.


Nel loro incontro, le forze che salgono e quelle che scendono magnetizzano intensamente i polpacci; perciò questi ultimi sono realmente carichi di erotismo.


Adesso ci spieghiamo perché gli animali intellettuali si sentono talmente attratti dai polpacci ben formati delle donne.


Durante il segno dell’Acquario i discepoli e le discepole devono fare dei passi magnetici sui polpacci con entrambe le mani, dal basso verso l'alto, con il proposito di magnetizzare poderosamente i polpacci e con il vivo anelito di caricarsi con le forze straordinarie della costellazione dell’Acquario.


Questi passi magnetici devono essere accompagnati dalla seguente orazione:


“Forza passa, forza passa, forza passa, penetra nel mio organismo, ascendi ad unirti con tua sorella, la corrente che viene dall’alto, dal cielo, da Urano”.


Urano e Saturno sono i pianeti che governano la costellazione di Acquario.


Urano è un pianeta totalmente rivoluzionario ed è chiaro che i reazionari, i conservatori, i regressivi ed i retrogradi non possano comprenderlo.


Tra i minerali dell'Acquario si evidenziano specialmente l'uranio ed il piombo.


La pietra dell'Acquario è lo zaffiro (ed anche la perla nera, certamente molto difficile da trovare, ma non impossibile).


Alle donne dell'Acquario non possiamo consigliare di sposarsi con un uomo del Toro, perché sarebbero disgraziate per tutta la vita.


I nativi dell'Acquario hanno una grande predisposizione per le scienze naturali, la medicina, la chimica, la botanica, l'astrologia, la biologia, l'astronomia, ecc.


I nativi dell'Acquario sono, ognuno a modo suo, dei rivoluzionari nella vita, nei costumi, nella loro casa come fuori, ecc.


I nativi dell'Acquario si mettono in luce come dei paladini, alcuni nelle grandi cose, altri in quelle piccole, ma tutti hanno una marcata tendenza ad essere paladini.


Acquario è il segno del Genio al quale Saturno, l'anziano dei cieli, apporta la profondità che lo caratterizza, ed Urano, il pianeta rivoluzionario, lancia i suoi raggi sulla specie umana.


Gli Acquario di tipo superiore sono altruisti, filantropi, buoni, fedeli nell'amicizia, sinceri; sanno selezionare le loro amicizie per istinto, conoscono le persone per intuizione e gradiscono sempre fratellanza ed umanità.


Il nativo dell’Acquario di tipo inferiore è sfiduciato per natura, amante in modo esagerato della vita ritirata, dedica la sua intelligenza alle cose del mondo fisico, ai suoi problemi, ai suoi argomenti, a tutto ciò che è sensibile e materiale.


Il nativo dell’Acquario di tipo superiore è preciso nelle sue cose, concentrato, profondo, perseverante, meraviglioso.


Le donne dell'Acquario sono buone spose, buone madri, ma gradiscono stare fuori di casa e questo disturba molto i mariti, specie se quest'ultimi sono del Toro.


Tratto liberamente dal testo "Trattato esoterico di Astrologia Ermetica" di Samael Aun Weor


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